L’approccio sistemico-relazionale si fonda sull’idea che non sia possibile spiegare lo sviluppo di un individuo indipendentemente dal sistema, cioè dalla rete di relazioni significative di cui esso è parte, né che sia possibile comprenderne il comportamento al di là del contesto in cui ha luogo.
Gli elementi assumono rilevanza e significato rispetto al tutto, in un processo di interscambio tra le parti.
Pensare in termini sistemici, dunque, significa occuparsi delle relazioni, dell’interdipendenza tra gli elementi, anziché delle singole caratteristiche, perchè quando ci concentriamo troppo sulle parti, perdiamo di vista le caratteristiche del tutto.
Il setting sistemico facilita, attraverso domande e ipotizzazioni, la risignificazione degli eventi, dei sintomi e dei problemi portati, affinchè si ritrovi una dimensione di comprensione delle dinamiche relazionali sottese, con nuove possibilità evolutive per il sistema stesso.
Ciò significa contestualizzare il comportamento del paziente all’interno di una storia più ampia, che tenga conto delle risorse, oltre che degli aspetti patologici del sistema, poichè la narrazione organizza l’esperienza umana e nulla ha significato, se non visto in qualche contesto.
Gregory Bateson, famoso antropologo americano, padre della sistemica e nostro punto di riferimento epistemologico, in merito alla terapia, dice:
“…..Prima della terapia il paziente pensa e agisce in base a un insieme di regole per la costruzione e la comprensione dei messaggi; dopo una terapia riuscita, il paziente opera in base a un diverso insieme di regole….Ne segue che, nello svolgimento della terapia, dev’essersi svolta una comunicazione a un livello “meta” rispetto a queste regole; dev’essersi svolta comunicazione su un cambiamento delle regole….la somiglianza tra il processo terapeutico e il fenomeno del gioco è profonda….. Le caratteristiche formali della vicenda terapeutica possono essere illustrate mediante la costruzione di un modello in più fasi. Immaginiamo dapprima due giocatori che iniziano una partita a canasta secondo un normale insieme di regole. Finchè queste regole vigono….., il gioco non muta……Possiamo immaginare, tuttavia, che a un certo punto i due giocatori di canasta smettano di giocare e intavolino una discussione sulle regole. Il loro discorso è ora di un tipo logico diverso da quello del loro gioco; possiamo immaginare che alla fine della discussione, essi si rimettano a giocare, ma con regole diverse………La vicenda psicoterapeutica è un’interazione incorniciata tra due persone, in cui le regole sono implicite, ma suscettibili di cambiamento……E’ da questa combinazione…….che la terapia assume il carattere………di un sistema di interazione che si evolve.”
(Bateson G., Mente e Natura, Adelphi, Milano, 1984, pp.233-234).